L'uomo qualunque non capisce ma giudica, e la sua unica preoccupazione è quella di trovarsi d'accordo con qualcuno.
Non sbaglia mai, ed è sempre costretto a lamentarsi dell'inevitabile imperfezione altrui.
Vive in compagnia anche quando è solo, e ha paura degli stranieri, che d'altronde sono sporchi, brutti e neri.
Non tradisce mai, e rimane sempre fedele alla moglie, anche quando va a puttane.
Stava meglio quando si stava peggio, e se esce non prende l'ombrello, che tanto se si bagna è colpa del governo.
Guarda studio aperto, anche se il suo cervello è sempre chiuso.
La sua semplicità non è né ingenuità né una precisa scelta stilistica, ma l'unica soluzione possibile di fronte ad un pericoloso vuoto interiore.
La sua verginità intellettuale è ferrea ed encomiabile: non legge nulla, perché i libri sono noiosi ed i fumetti per bambini. Guarda qualche film, e la sue preferenze sono per quelli dove le donne non sembrano modelli di virtù.
Se vota lo fa solo per il proprio interesse, che tanto i partiti politici sono tutti uguali ed ovunque è un magna magna generale.
L'uomo qualunque siamo tutti eppure non è nessuno, ed è parte del gioco pensare che siano gli altri ad essere contagiati da questa strana malattia.
Perchè, non è così?