Era sempre stato il migliore. Aveva la casa piena di trofei, ed era arrivato al considerevole record di 135 barboni bruciati in un solo anno. Tra copertine e interviste in tv era diventato una vera e propria star, ed aveva perfino dovuto contattare più di un agente per gestire le sue serate. Spesso dava un saggio delle sue incredibili abilità in pubblico, dando alla fiamme qualche povero cristo davanti ad una folla entusiasta. La sua miscela di benzina e gasolio era affidabile al 100 per cento, e non aveva mai fallito un solo colpo: una volta era addirittura riuscito a bruciare un senzatetto a Capo Nord d'inverno, con la neve che scendeva copiosa ma incapace di fermare quel diabolico falò. Tutto sembrava perfetto, fino al giorno in cui non gli proposero di sfidare il barbone ignifugo, vero e proprio incubo di tutti quelli della sua categoria. Nessuno infatti era mai riuscito ad accendere un fuoco su quello strano uomo, e bruciarlo costituiva il traguardo di un carriera che da eccezionale sarebbe diventata mitica. Preparò l'evento nei minimi particolari, con una diretta tv senza precedenti: 5 telecamere avrebbero coperto la piccola porzione del parco pubblico in cui il barbone ignifugo era solito trascorrere le proprie notti, e anche il più piccolo dettaglio sarebbe stato svelato all'esigente pubblico da casa. Era addirittura prevista una moviola per catturare l'attimo in cui il barbone avrebbe brillato di luce propria. Il nostro eroe preparò una dose considerevole di miscela, sicuro di farcela senza troppi problemi: la notte primaverile era una preziosa alleata, e soprattutto era convinto che non poteva esistere nessun barbone ignifugo.
Sarà solo una trovata pubblicitaria, si era più volte ripetuto, consapevole dei propri mezzi. Arrivò sul luogo in perfetto orario, sfoderando il suo celebre sorriso smagliante.
- Sei caldo?- gli chiese la biondissima presentatrice de
Il Grande falò.
-Sono Bollente- rispose lui, ammiccando e mostrando il suo necessaire.
La sua vittima dormiva beata, e non sembrava accorgersi di nulla. Lui si avvicinò lentamente, e cominciò ad inondare il barbone con la sua miscela. Dopo aver accuratamente versato il liquido su ogni parte del corpo, prese un cerino e lo lasciò cadere sul barbone. La fiamma volò lentamente sul corpo addormentato, e si spense al contatto con il cappotto sgualcito. Il barbone aprì gli occhi, e vide quello che stava avvenendo.
Sottovoce si rivolse al suo avversario- Tu non potrai mai bruciarmi. Sono sulla strada da troppo tempo, ed il mio cuore è ormai diventato di ghiaccio- Il nostro piromane rimase interdetto, ed il sorriso gli sparì dal volto, ma solo per un attimo. -Vedremo- disse con aria di sfida.
Guardò la telecamera, e mostrò la fiamma ossidrica: con questa non avrebbe potuto fallire.
Una volta sopra il suo bersaglio cominciò a sparare il suo fiume di fuoco, ma questo incredibilmente si rifiutava di scorrere sul corpo del barbone. Visibilmente infastidito, il nostro eroe continuò nel suo operato fino a quando, disperato, non gettò la bombola verso una telecamera, centrandola in pieno.
-Cos'è, uno scherzo?- chiese rivolto verso lo staff della trasmissione, dove cominciavano già i primi mugugni. Dopo un attimo di iniziale imbarazzo, la bionda presentatrice prese di nuovo la parola
- Sfortunatamente, ci siamo sbagliati. Davanti a noi non c'è un campione, ma solo un buon giocatore. E adesso passiamo la linea al nostro nuovo gioco, l
a pena di morte!-
- Ma come un buon giocatore? Io sono il più forte di tutti!- disse, mentre tutti gli voltavano le spalle. I suoi agenti si allontanarono alla chetichella senza neanche salutarlo. Rimasero solo i tecnici tv, impegnati a smontare tutte le attrezzature. In quel silenzio che sapeva di gelo, l'ex stella si sedette fianco a fianco con l'uomo che l'aveva appena ridicolizzato.
- Maledetto..-gli disse- Mi hai rovinato! E adesso come faccio?-
Il barbone lo guardò fisso negli occhi
- Se vuoi qui c'è spazio per due - disse, indicando il parco vuoto.
Il nostro eroe improvvisamente scoppiò a piangere, colpito da quell'atto di inaspettata solidarietà da parte dell'uomo che aveva appena cercato di bruciare.
D'istinto, senza rifletterci troppo su, lo abbracciò.
Quei pochi tecnici presenti sul luogo giurarono che il barbone cominciò a perdere acqua come se si stesse squagliando.
Il suo cuore non era più di ghiaccio, riscaldato da una miccia più potente della fiamma ossidrica.
Un semplice abbraccio.