Gli adoratori del modulo vivono dietro agli sportelli degli uffici, e si nutrono di interminabili file che spesso risultano inutili.
Si riuniscono in congreghe segrete, chiamate di volta in volta con nomi diversi, riunioni, incontri o meeting, ma che in fondo sono semplicemente dei grandi rituali di preghiera collettiva.
Durante questi commoventi momenti gli impiegati si alzano in piedi e con gli occhi lucidi e le braccia alte verso il cielo invocano a gran voce il nome del loro Dio.
" Noi crediamo nel Modulo, creatore del cielo, della terra e della burocrazia. Noi amiamo e rispettiamo le sue molteplici emanazioni, siano esse circolari, bandi, notifiche o atti notarili. Noi giuriamo di impegnarci a complicare sempre di più gli affari più semplici, e sogniamo un mondo completamente burocraticizzato"
Al termine delle frasi di rito essi rimangono un minuto in silenzio per onorare la memoria di tale Bruno Roncacci, sconosciuto impiegato dell'Imps, che propose di utilizzare un modulo per regolare la respirazione umana: nonostante il suo tentativo sia fallito, egli è considerato il figlio prediletto del Modulo, e suo primo profeta.
La cerimonia procede con lo scambio delle procedure formali: gli impiegati si timbrando vicendevolmente fra loro per ricordare la grande fratellanza che regna tra gli uffici più diversi.
Dal pulpito si alternano poi diversi oratori, che si sono prenotati secondo una rigida procedura formale che nei casi più fortunati non richiede più di dieci anni d'attesa. Nonostante la perfezione del rituale, capita di sentire spesso prediche un pochino datate, e in certi casi l'impiegato scompare o peggio va in pensione prima che arrivi il suo turno.
Al termine della liturgia, in rispetto ad un'antichissima tradizione, gli impiegati si mettono tutti ordinatamente in fila, e , nonostante venga aperta una grande porta che potrebbe permettergli di uscire in pochi secondi, si infilano in uno stretto pertugio che li costringe ad una ampollosa procedura riguardante precisi movimenti del busto e delle gambe.
Una volta ritornati nel mondo essi riprendono il loro posto dietro gli sportelli, e come tutte le sette religiose chiuse, non cercano di fare proseliti, ma di complicare la vita a coloro che non si uniformano al verbo del Modulo.
giovedì 10 aprile 2008
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7 commenti:
e io che mi immaginavo gia' tutta una storia sul calcio,con Luciano come protagonista.....
Daltronde e' meglio lasciarlo perdere il pallone in questi infausti giorni...
i veri adoratori del modulo sarà il titolo del racconto su Luciano..
Come va la vita oltremanica?
Le donne già cadono ai tuoi piedi..
Good Night, and good luck..
la vita e una palla......poi qua c'hanno tutte il culone e io lo trovo ingiusto!
Sappilo!
Grazie mille...Si è la tavola di presentazione della storia che dovrei realizzare...Speriamo bene...
Più che ricordando...sto sognando...ci vado a maggio...
Speri di collaborare con me?Parla col mio agente...Ma se non ho ancora fatto nulla nella mia vita...Quando torno faremo qualcosa assieme...Tanto grazie al mio impegno sarò disoccupato per molto...
Va bene...manda pure..appena torno se tutto va bene iniziamo...la mia mail sai qual'è...
Ciao
A bello!!! fatti un giro qui:http://emiliolecce.blogspot.com/ c'è un project di alcuni ragazzi che lo presenteranno a Napoli in cerca di editori, proprio come noi, la copertina è del Pontrelli...a me come project garba molto!
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