mercoledì 24 dicembre 2008

La festa del capo


Domani è la festa del capo.
Cercate di fare bella figura, e se lui vuole raccontarvi per l'ennesima volta di quella notte al freddo a Betlemme, fingetevi comunque interessati: potrebbe tornarvi utile in futuro!

martedì 16 dicembre 2008

Quando il paradosso ti frana addosso


Un paradosso è una risata di Dio, una piccola piega della realtà in cui nascondere tutto quello che non si combina bene con il resto.
Lo padroneggiano con stile le parole, che bonariamente ci lasciano giocare con loro, ben sapendo che alla fine vinceranno sempre, perché sono di più di noi.
Lo ignora totalmente il giovane tronista, che guarda il mondo dall'alto del suo scranno dorato, e non è consapevole della sciagura che gli sta per capitare.
Improvvisamente,come avvengono tutte le cose, un piccolo ed insignificante pensiero si fa largo nella distesa arida della sua mente, sconvolgendo la sua tranquilla esistenza televisiva.
Un rivolo di sudore freddo gli attraversa la fronte, e per un attimo si chiede se quella strana sensazione non sia dovuta ad un momentaneo mal di pancia; sfortunatamente per lui, il suo intestino non ha alcuna responsabilità in quello che sta accadendo.
Spaventato come non mai, cerca conforto nella scollatura della donna che gli è di fronte, e la cosa sembra avere successo, almeno fino al momento in cui lei non decide di aprire bocca.
- Allora, che hai deciso? Guarda che io non sto mica qui a scaldare la sedia..O mi scegli o me ne vado, hai capito?- 
Lui cercò di resistere, ma il pensiero è una complicata unione di chimica e magia, e se non si è abituati è difficile da padroneggiare.
- Sai, è che nella mia personale fenomenologia della femminilità non c'è comunicazione ermeneutica tra noi due- disse a bassa voce, quasi vergognandosene.
Un silenzio glaciale accolse la sua battuta. Alcuni ospiti dello studio si guardavano tra loro stupefatti, domandosi quale fosse il significato di quelle oscure parole.
La donna di fronte a lui ruppe il silenzio alzandosi in piedi e cominciando ad urlare
- Aoh, ermeneutica a chi?  Fenomenologia diglielo a tua sorella- eruttò minacciosa, seguita dagli applausi della folla, che finalmente aveva capito che quelle complicate parole altro non erano che degli insulti insolitamente creativi.
Mentre imperversava la tipica litigata quotidiana, lui capì che i suoi giorni su quel trono erano finiti:un tronista che pensa è un paradosso troppo forte per la televisione d'oggi.
Quando piove però, è sempre sul bagnato, e a peggiorare la sua situazione ci pensò un irresistibile impulso di entrare in libreria. 
Lui si portò le mani al volto e pianse per il triste futuro che lo stava aspettando.
Lassù qualcuno rise di nuovo.



lunedì 8 dicembre 2008

L'era glaciale


L'era glaciale sta arrivando, canta Tom Yorke, che in quell'occhio perennemente chiuso ha nascosto il segreto del suo talento.
Mentre ascolta, Giorgio guarda fisso la strada, anche se in realtà è perso nella fitta nebbia dei suoi pensieri.
Fa freddo, ma non è questo il motivo per cui Alina ha deciso di surgelare i suoi sogni e conservarli per momenti migliori: è per colpa della notte, che si è presa i suoi sedici anni e sembra non volerglieli restituire più.
Lei non si arrende ed attende il futuro con grande speranza, anche se poi finisce per arrivare sempre e solo lo stesso stramaledetto presente.
Giorgio rallenta e si accosta lentamente a lato della strada, spinto da un bisogno di calore che nessun termosifone potrà mai soddisfare.
Alina sale in macchina con lo stesso entusiasmo con il quale si richiude la portiera , prigioniera di una routine che la rende un oggetto in mezzo a tanti altri.
Giorgio è imbarazzato, rigido come un adolescente che cerca di dichiararsi per la prima volta alla ragazza sbagliata.
Lei si muove con la consapevolezza di un meccanico esperto, e sa come mettere in moto un motore fermo da tempo.
L'amplesso è rapido, quasi maleducato, e se non ha alcun effetto su Alina almeno serve a Giorgio per sfogare un istinto che la natura ha selezionato nel suo cervello.
Finalmente libero dal turbine della passione, lui trova anche il tempo per capire di aver approfittato di un emozione che forse non avrebbe mai dovuto essere sua. 
Vergognandosi, ma solo un poco appena, la saluta baciandola delicatamente sulla guancia.
Lei, stupita da un gesto così banale eppure così umano, lo guarda veramente per la prima volta e gli sorride, prima di perdersi per sempre nell'oscurità.
Giorgio accende di nuovo la radio, riascoltando per l'ennesima volta Idioteque.
Ice age coming, Ice age coming, throw me in the  fire throw me in the fire.
Già, ma dov'è il fuoco?
Fuori comincia a nevicare.