sabato 22 dicembre 2007

Natale in famiglia

Questa settimana per la nostra rubrica chiacchiere fra amiche incontriamo la famosa scrittrice Desideria D'Amore, autrice di grandi successi come "Il candore dell'amore non si macchia mai " , "Il mio quinto marito mi ha tradito con il quarto" e " Lillo, quant'è bello il tuo birillo!".
Desideria ci accoglie nella sua grande casa sulle sponde del Lago di Como, circondata dalle sue amate rose e dal suo cane, un delizioso incrocio fra un pechinese e un barboncino.
Mentre sorseggiamo del caffè decaffeinato al sapore di thè arcobaleno, cominciamo la nostra intervista.
Allora Desideria, parlaci un pò di te, del tuo mondo, le lettrici sono curiose di conoscere la tua vita
Non c'è poi molto da raccontare. La mia vita è normalissima. Sono nata in Italia, ma sono cresciuta in Sud Africa, dove mio padre aveva una gigantesca tenuta agricola, praticamente mezzo paese. Quando è precipitato nell'Oceano Indiano con il suo aereo sperimentale io e la mamma ci siamo trasferite a New York, a casa dei nonni.
Poi lei si è sposata con un ricco petroliere arabo, ed è andata a vivere a Dubai.
Io non sopportavo di vivere prigioniera in un attico al 25 piano nel grattacielo del nonno, così ho lasciato Manhattan e sono venuta in Italia. Da allora ho avuto sei mariti e ho cambiato casa 25 volte, e un giorno per gioco ho cominciato a scrivere ed eccomi qui...
Eppure, con una vita così monotona, hai trovato il tempo per immaginarti amori da favola capaci di fare sognare migliaia di lettrici
Sai, negli anni 80 erano tutti o imprenditori o scrittori. In quegli anni io avevo un marito e un amante che poi hanno finiti per scambiarsi i ruoli, e tanto tempo libero. In fondo sono sempre stata una gran romantica, fin da bambina sognavo un principe azzurro dagli assegni in bianco e il conto mai in rosso.
Hai da poco finito di scrivere "Lillo, quant'è bello il tuo birillo", una romantica storia d'amore tra una donna di mezz'età e il suo talentuoso giardiniere di colore. A cosa ti sei ispirata?
Ma, sai io ho sempre pensato che le dimensioni più importanti siano quelle dell'anima, però, come vedi, ho tante rose e tanti giardinieri, e uno di loro mi ha mostrato che poi in fondo un albero è bello soprattutto quando è alto.
Come saprai, siamo tutte con il fiato sospeso in attesa di conoscere il tuo prossimo romanzo: puoi farci qualche anticipazione?
Anche se il mio editore mi ucciderà, posso dirvi che il titolo provvisorio è Natale in famiglia, e si tratta della commovente storia di tre fratelli che durante la cena della vigilia scopriranno di essere nello stesso tempo cugini e nonni di loro stessi.
Interessante. Come mai questo tema?
Bè, sai oggi la famiglia è allo sfascio. Così ho immaginato una situazione in cui tutti sono allo stesso tempo parenti, amanti, amici, nemici, in una generale confusione dove chiunque può essere chiunque.
Quant'è vero! Detto da te poi , che hai avuto sei mariti e dodici figli, di cui due sposati fra loro, sembra ancora più reale.
Sai, forse questo è il libro più autobiografico di tutti.
Desideria, a nome di tutte le lettrici ti ringrazio per quest'intervista, e ti auguro ogni bene.
Grazie, lo merito veramente.

Ancora emozionata mi allontano dalla villa mentre il cagnolino di Desideria mi morde delicatamente la gamba destra, così senza pensarci troppo lo prendo per la collottola e lo scaravento al centro del lago, dove probabilmente affogherà.
Che bello che è l'amore, sospiro, in preda ad un'emozione che durerà al lungo, almeno per i prossimi 2 minuti.

scritto da Falsa Senza Dubbio.

mercoledì 12 dicembre 2007

L'intellettuale ( scusate il ritardo)

L'intellettuale cammina con la testa fra le nuvole e i piedi casualmente attaccati a terra, e spesso cade senza neanche accorgersene.
Indossa un paio di occhiali finti per riconoscere meglio la verità che c'è nel mondo.
Ha letto l'inizio di più di mille libri, e la fine di meno di dieci.
Raffinato conoscitore dell'animo umano, ama il silenzio, ma solo quello degli altri.
Rispettoso dell'emotività femminile, non guarda giammai film per adulti , e se proprio viene costretto da cause di forza maggiore, è perchè ha serie intenzioni sociologiche.
Saggio come pochi, sa che far ridere una donna la renderà più bella, ma certo non basterà per sedurla. Contradditorio come molti, non si arrende e ci prova ugualmente, con esiti raramente favorevoli.
Sportivo come una statua arruginita, si bea di un unico momento di gloria nel torneo di ping pong delle medie; ama il calcio con moderazione, salvo poi scatenarsi da solo davanti al televisore.
Va al cinema una volta a settimana e ne esce contento due volte all'anno.
Snob quanto basta per sembrarlo, sa che l'abito non fa il monaco, ma il saio si.
Corsaro metropolitano dall'animo di un poeta, ha il cuore gonfio di buone intenzioni e la tempestività di un bradipo lento, perchè chi pensa si stanca troppo per trasformarsi in uomo di azione.
Acceso sostenitore di un approccio naive alle faccende di casa, vive il suo dadaismo da pigrizia nutrito dalle sue donne, che non ringrazia mai abbastanza.
Sfugge le responsabilità come un'anguilla impazzita, è l'Alberto Tomba degli impegni familiari, schivati con la rapidità di chi conosce la pista e le sue insidie.


L'intellettuale che è in me è sempre alla ricerca del tempo perduto, anche se, al contrario di Proust, il mio è un semplice ritardo.

sabato 8 dicembre 2007

lunedì 3 dicembre 2007

domenica 2 dicembre 2007

Ti amo ( and the fucking devil doesn't)

Lei è minuta, due occhi brillanti nascosti in un corpicino da bambina. Ha vent'anni, frequenta l'università con puntigliosa meticolosità e ama la musica zuccherosa: Ramazzotti, Antonacci e gli Zero Assoluto, per alzare oltre il limite la glicemia da ascolto.
Lui è un orso travestito da uomo, i capelli lunghi a nascondergli il volto e le cuffie sempre collegate all'orecchio. Ha vent'anni, frequenta l'università da latitante e ama la musica metal: sua nonna ha già tentato, con scarso successo, tre esorcismi per scacciare il maligno dal suo nipote preferito.
Si conoscono in un giorno di pioggia, lui, nero come le nuvole, preferisce bagnarsi piuttosto che rovinare il suo look tenebroso, lei, sorridente come da pubblicità, si avvicina con il suo ombrello rosa sgargiante.
- Guarda che così ti bagni- suggerisce lei, calcando sull'ovvietà della battuta per mettere in risalto la sua testa ancora asciutta, frutto di una migliore organizzazione di base.
Guarda dove sono i bagni, capisce lui, a causa di un riff di chitarra al quale si aggiunge all'improvviso un doppio pedale di batteria; con la mano destra indica l'interno dell'edificio.
- Lo che all'interno non ti bagni, volevo solo essere gentile-
Il batterista comincia a picchiare ancora più forte, e così nell'orecchio di lui la frase diventa Mi ci accompagni? Mi piaci da morire..
Stupito da un interesse inaspettato, lui si toglie le cuffie e le sorride con dolcezza.
Lei replica meravigliata e comincia a fissare quell'omone con nuovo entusiasmo.
Lui le sfiora la mano e delicatamente la prende in braccio,ed insieme si incamminano verso una nuova vita: per una nonna che finalmente si ritiene soddisfatta, ce n'è un'altra che chiede il numero di un buon esorcista.