domenica 23 marzo 2008

Il decalogo del cazzaro

Il confine fra realtà ed immaginazione è una nebbia sottile, che si dirada poco prima che le nostre parole diventino cose. Nelle chiacchiere che lente si depositano a terra ancora non si riesce a distinguere il possibile dall'impossibile, il vero dal falso,la teoria dalla pratica: è nei discorsi più astratti, che testardi rimangono in aria rifutandosi a lungo di toccare il suolo, dove si annida il germe della bugia.
Alla stregua di un pericoloso esplosivo, essa viene utilizzata con cura, spesso maneggiata in grande quantità solo da un piccolo gruppo di fidati professionisti.
Quello del cazzaro è un mestiere difficile, sempre in bilico sulla corda tesa dalle proprie illusioni, con il rischio di cadere giù e ritrovarsi senza più un straccio di fiducia al quale appigliarsi per cominciare una lenta risalita.
Simpatico al cinema ma antipatico nella vita, ogni buon cazzaro sa che per rimanere in punta di piedi sul proprio filo bisogna attenersi a rigide regole:

- Mai esagerare con le cazzate nella vita privata: se si millantano telefonate con il presidente Usa, è difficile evitare la derisione, a meno che non abbiate il numero della casa bianca a disposizione per i chiarimenti.
- Scegliere bene la cazzata da raccontare: ogni storia ha la sua logica, per cui se provate a raccontare la storia di una bambino di 11 anni che dal suo Gameboy si infiltra nell'archivio segreto dell'area 51, preparatevi ad una meritata raffica di risate denigratorie.
-Scegliere bene il momento in cui dire una cazzata: classico ineguagliabile è davanti ad una caraffa di vino vuota e la pancia piena.
-Scegliere bene i destinatari della cazzata: evitare accuratamente donne sospettose o scettici rompicoglioni. La cazzata perfetta non esiste, per cui con le domande giuste verrete scoperti in meno di un attimo.
- Sondare il terreno con cazzate innocue: gli alieni o lo Yeti sono gli argomenti migliori per testare i vostri interlocutori. Se la vostra cazzata va in porto con notevole facilità, preparatevi ad aprire la diga.
- Evitare l'incontro con un altro cazzaro di professione: ingannare un collega è eticamente scorretto, e poi ci sono i paradossi sempre in agguato, che mentendo in due spesso si finisce per dire la verità.
-Costruite il vostro stile personale: ogni cazzaro che si rispetti ha il suo campo d'azione e il suo inconfodibile modo di fare. Copiare una bugia non si può, altrimenti si corrono gli stessi rischi del punto precedente.
- Se volete essere più convincenti possibili, entrate in politica: di cazzari ce ne son già troppi, ma la richiesta è alta e sopratutto più la si spara grossa più c'è il rischio di venire creduti. Un pochino troppo facile, ma forse il modo migliore per trovare soddisfazione
- Cercate sempre di ricordarvi di essere dei cazzari: sembra una cazzata, ma è la regola più importante. Se vi ingannerete da soli, per voi sarà finita, sia come cazzari ( che se si è convinti di dire la verità, allora non vale ) che come individui sani di mente: se avete optato per la carriera politica, questa regola per voi non esiste.
- Ultimo ma non meno importante: se vi chiedono del decalogo, ditegli che è una cazzata.

Dedicato a tutte le cazzate del mondo, ma soprattutto alla leggenda di quel vaccaro abbruzzese che, emigrato in america, uccise prima Billy the kid e poi Jesse James.


lunedì 3 marzo 2008

Sotto l'aiuola

Il pomeriggio di giugno è un pallone che rotola veloce per la strada.
La città, sedotta dal primo sole estivo, si diverte a farsi bella, colorandosi delle sue tonalità più brillanti.
Due bambini giocano in un parcheggio per le macchine, finalmente liberi dai noiosi impegni scolastici.
- Ti va di andare a cercare un tesoro, come Indiana Jones?-
L'aiuola davanti al muro non è solo l'unico posto in cui scavare in un mare di cemento, è un nascondiglio perfetto per chiunque avesse voluto seppelire il suo prezioso scrigno.
-Per me sono stati i Pirati-
- Ma cosa dici..Come fanno ad esserci stati i Pirati a Roma? Sono stati gli antichi romani.-
Dopo un breve diverbio, preoccupati dall'idea di perdere un amico ancor prima di trovare il tesoro, si accordano per dei pirati provenienti dall'antica Roma.
La terra non è facile da scavare a mani nude, e le unghie diventano subito nere, presto seguite da gomito e maglietta: la mamma troverà di che lamentarsi, ma l'avventura vale di più di mille rimproveri.
All'improvviso una mano sbatte contro qualcosa di duro.
-Eccolo!-
- Sei sicuro?-
-Tocca qui-
Le mani diventano due, e l'entusiasmo raggiunge vette inarrivabili.
- Abbiamo trovato il tesoro- L'abbraccio è immediato, la felicità dipinta sui volti.
- Cosa sarà?- si chiedono, mentre tolgono l'ultima terra dalla buca.
- Non lo so. Di solito c'è oro..-
-Le figurine ci sono? E La cioccolata?-
- Speriamo-
Quando finiscono di scavare, i due si guardano stupiti. Davanti a loro non c'è nessuno scrigno, ma solo asfalto.
- Ma quello è...?- si chiedono, e la risposta è una dolorosa consapevolezza.
Crescere è un pò come sentirsi derubati delle proprie illusioni, e quel pomeriggio di giugno, due bambini tornarono a casa molto più vecchi di come quando erano usciti.