sabato 22 novembre 2008

Il ladro di sogni


Lo scrittore osserva la realtà con presunzione, convinto che prima o poi la cambierà con la sua penna. Alla mattina fa colazione inzuppando il mondo nel suo cervello, e ne tira sempre fuori qualcosa di nuovo e gustoso. Inaffidabile truffatore, trascorre il suo tempo inventando storie che non esistono e felice se ne vanta pure. Crea mondi e li distrugge, e si sente Dio solo fin quando non si ricorda che deve pagare le bollette. Gioca con le parole come un padrone con il proprio cane, senza rendersi conto che a volte sono loro a tenerlo per il guinzaglio.
Ama definirsi affascinante ,ed è solo un trucco per attirare le donne, anche se troppo spesso finisce per cadere nella propria trappola.
Scrive da solo ma è sempre in compagnia, circondato da strani personaggi che appaiono nella sua mente spinti da un'ineffabile voglia di esistenza.
Di notte non dorme, ma cammina in punta di piedi in mezzo ai sogni della gente, e senza rispetto ne ruba un pò ad ognuno, per poi rivenderli come suoi; è però un ladro gentiluomo, e restituisce quel che prende trasformandolo in qualcosa di più prezioso.
Diventare scrittore è per definizione sempre un punto d'arrivo e mai di partenza, in un'immaginaria ed infinita staffetta da correre insieme all'alleato più prezioso che si possiede: il lettore.


lunedì 10 novembre 2008

La poesia del sesso


Violica è stata bella, giovane e puttana: il tempo, instancabile saccheggiatore di vita, le sottrae a poco a poco il suo esplosivo fascino, restituendole in cambio un numero sempre maggiore di anni sulle spalle. L'unica cosa che non le può togliere è la sua fame di sesso, che con l'esperienza si è affinata in ingegno e volontà. Gli uomini però sono giudici parziali delle vicende amorose, e troppo spesso si fanno ingannare dallo splendore della gioventù.
Marco ha tredici anni compiuti due volte, che non è bene raccontare in giro di essere stati bocciati in terza media. Incompreso seduttore di coetanee, trascorre il suo tempo a sognare la donna più bella che abbia mai visto, indimenticabile protagonista di successi come Guerre Anali e Tutte pazze per le nere mazze, videocassette che il povero Marco ha trovato in un vecchio armadio dello zio.
Violica si guarda nello specchio, e non si trova più. Le rughe le segnano il volto come piccoli torrenti di montagna e le labbra, una volta rosse e carnose, si perdono in un sorriso triste e andato a male. Le sue tette, grandi ed appetitose, cominciano a subire le lusinghe della legge di gravità, come il suo celebrato lato B, che desideroso di prendersi un meritato riposo dopo tanto lavoro tende a rilassarsi troppo.
Marco, stufo di fare l'amore da solo davanti al televisore, ha trovato nell'incanto della sua ingenuità la forza di andare a trovare la donna di cui si è innamorato, ed è pronto a dichiararsi senza paura.
Violica si infila svogliatamente la vestaglia, e si chiede cosa potrà mai volere da lei un ragazzino di tredici anni.
Ti amo le sussurra dolcemente lui appena la vede
Tu cosa?
Io ti amo. Dal vivo sei ancora più bella che in Guerre Anali.
Mi stai prendendo in giro?
Non potrei mai.
Violica lo fissa attentamente, e vede nei suoi giovani occhi quel fuoco che da tanto tempo non riusciva più ad accendere negli uomini. Sorride maliziosa e si lascia scivolare la vestaglia davanti all'espressione sbigottita di lui.
Entra, dai.