mercoledì 13 febbraio 2008

Fuck (Fornication Under The Consent of The King)

Quel lontano 14 febbraio del 1540 Martin si svegliò con un certo formicolio nel suo basso ventre. Provò a mandare una mano in esplorazione, e scoprì che lì sotto si era eretta una colonna che non ne voleva sapere di restare prigioniera dei suoi mutandoni.
Veloce si liberò dell'impaccio e cominciò a muoversi in direzione di sua moglie, che giaceva supina fra le braccia di Morfeo.
- Che c'è?- chiese lei, ancora intontita dal sonno.
Lui fece per rispondere, ma la sua rigida virilità fu più chiara di cento parole.
- Martin!- esclamò Gloria, con un sorriso malizioso che faceva presagire tutto per il meglio.
Purtroppo quelli erano tempi veramente sfortunati, e finanche per svolgere il proprio dovere coniugale bisogna chiedere l'autorizzazione reale: Martin, da buon cittadino, si era fatto dare la sua bella targhetta, che esposta fuori dalla porta, garantiva una felice convivenza dell'uomo e della donna nell'estasi dell'amore.
Proprio quel giorno però qualcuno era passato davanti all'abitazione di Martin e Gloria, e spinto da un'altra irrevocabile necessità mattutina, si era preso la targhetta per godersi un pò di dolce su e giù.
Così Martin, uscito per scrupolo a controllare, si ritrovò con un inconsolabile vuoto e la dolorosa possibilità di un tris di diverse tonalità in bianco: la porta, la sua faccia, e quell'urgenza che tesa premeva per la sua realizzazione.
Per un momento pensò di entrare e di fare sua Gloria anche senza autorizzazione, ma era un buon cittadino, e non avrebbe deluso il suo re.
Da buon inglese però, non rinunciò neanche al suo obiettivo, si vestì in un attimo e salutò sua moglie promettendole che presto avrebbero avuto una nuova dispensa.
Londra di mattina non è mai stata la città adatta a chi ha una ragionevole fretta, e anche se non c'era ancora l'ombra di un'automobile, il traffico era comunque un ostacolo insormontabile.
Martin cercò di fare del suo meglio, coniungando la volontà di raggiungere al più presto il funzionario reale a quella di non perdere la sua erezione.
Sfortunatamente si trovò bloccato da un carretto pieno di maiali, il cui odore non era certo il massimo per conservare intatta la sua bella colonna, e poi a tu per tu con una grassa e sformata vecchina che si lamentava di tutto: la sua mente compì un raffinato sforzo di astrazione per staccarsi da quell'angusta realtà, ed avrebbe comunque abbandonato le armi se in quel momento non fosse passata una graziosa donna dal petto robusto.
Arrivò all'ufficio che era un bagno di sudore. Insieme al funzionario addetto al rilascio della targhetta c'era un prete. Martin non si chiese neanche cosa ci facesse, ma andò dritto al dunque.
Il rappresentante di Cristo lo squadrò con aria severa, e poi prese ad indicare un pezzo di carta affisso al muro.
- Giovanotto, lei mi sorprende! Vuole forse dirmi che non sa che giorno è oggi?-
-No-
- Oggi è l'anniversario del matrimonio del re. In questo giorno di festa, solo il sovrano può procreare con la regina. Tutti gli altri sudditi osservano un giorno di castità per ringraziare Dio di averci donato un così buon re.. -
Martin avrebbe voluto distruggere quell'ufficio seduta stante, ma la coscienza civica è una cosa seria, così uscì dalla stanza senza dire una parola.
Con l'eccitazione ormai tramutata in un impotente rabbia, Martin si guardò nei pantaloni, e constatò tristemente che quella che fino a poco tempo prima era stata una fiera colonna era ormai diventata un semplice salsiciotto.
In preda a sentimenti poco nobili guardò verso il palazzo reale, e pronunciò un sonoro Fuck!, che per la prima volta fu usato come espressione di dissenso e non come descrizione di una curiosa procedura burocratica.

di Falsa Senza Dubbio

domenica 3 febbraio 2008

La verità?

La verità non mente mai, ed è sempre sicura di sè al punto da risultare troppo spesso presuntuosa.
Và dritta per la sua strada, e quando curva, la prende talmente larga che è come se non volesse girare più.
Viziata e un pò vanesia, passa intere giornate allo specchio ad apprezzare la sua eterna bellezza.
Intransigente ed insofferrente, non accetta altri punti di vista, e tende a dividere piuttosto che ad unire: " O con me o contro di me" è il suo indiscutibile modo di fare.
Così, finisce per avere tanti padroni ma nessun amico,anche se è convinta del contrario, e proprio non si riesce a dissuaderla.
La verità crede in unico Dio, altruista, buonista, qualunquista, perfino un pò fascista e un pò comunista, ma mai pluralista, che se si è in due, uno ha per forza torto.
Quando fa le domande, già conosce le risposte, e se chiede qualcosa, è solo per dimostrare la propria superiorità culturale.
Ama il dibattito come un bambino i pomeriggi dal dentista: ascolta annoiata quando è il suo turno di stare in silenzio e parla in preda ad un estatico entusiasmo quando arriva il suo (giusto) momento.
È magnanima, ma solo nella sconfitta, perchè il dialogo è roba da perdenti.
La verità è in tutti noi e in nessuno, e spesso ci serve per sentirci sinceri, veri, migliori.
La verità è un punto esclamativo, e se proprio volete farla arrabbiare, dovete metterla in dubbio.
La verità?