lunedì 29 settembre 2008

L'uomo qualunque



L'uomo qualunque non capisce ma giudica, e la sua unica preoccupazione è quella di trovarsi d'accordo con qualcuno.
Non sbaglia mai, ed è sempre costretto a lamentarsi dell'inevitabile imperfezione altrui.
Vive in compagnia anche quando è solo, e ha paura degli stranieri, che d'altronde sono sporchi, brutti e neri.
Non tradisce mai, e rimane sempre fedele alla moglie, anche quando va a puttane.
Stava meglio quando si stava peggio, e se esce non prende l'ombrello, che tanto se si bagna è colpa del governo.
Guarda studio aperto, anche se il suo cervello è sempre chiuso.
La sua semplicità non è né ingenuità né una precisa scelta stilistica, ma l'unica soluzione possibile di fronte ad un pericoloso vuoto interiore.
La sua verginità intellettuale  è ferrea ed encomiabile: non legge nulla, perché i libri sono noiosi ed i fumetti per bambini. Guarda qualche film, e la sue preferenze sono per quelli dove le donne non sembrano modelli di virtù.
Se vota lo fa solo per il proprio interesse, che tanto i partiti politici sono tutti uguali ed ovunque è un magna magna generale.
L'uomo qualunque siamo tutti eppure non è nessuno, ed è parte del gioco pensare che siano gli altri ad essere contagiati da questa strana malattia.
Perchè, non è così?




domenica 14 settembre 2008

La scuola non comincia più


Il mondo a quattordici anni è uno strano posto popolato da donne nude su internet e ragazzine che si innamorano sempre di un altro.
Gli adulti sembrano appartenere ad un universo lontano ed incomprensibile, fastidiosi come un brufolo sul naso, e per giunta non c'è crema che li possa mandare via.
L'autunno è una condanna immeritata per l'eccessivo divertimento estivo, e la scuola una prigione a tempo dalla quale non si esce anticipatamente per buona condotta.
Il liceo è il posto dove tutti ti hanno detto che farai le tue esperienze più importanti, e tu lo sai che è solo un modo come un altro per farti capire che l'infanzia è finita,  stai crescendo e nuove responsabilità ti attendono nel futuro: tu fingi un cenno d'assenso e non ti spaventi, convinto che possono aspettarti a lungo, tanto tu a quell'appuntamento non ti presenterai mai.
Ed ogni primo giorno di scuola pensi a quando tutto questo finirà, ed a quanto sarai contento quando potrai finalmente essere libero mentre ad altri sfortunati toccherà la tua stessa sorte; poi improvvisamente quel momento arriva, e sorridi , ripensando senza nostalgia a quei giorni, a quello che eri ed a quello che sei.
La scuola per te non comincia più.