lunedì 2 giugno 2008
C'era una volta
C'era una volta, neanche troppo tempo fa, un giovane scrittore di favole che cercava la sua principessa sul pisello, e quando la trovò fu a lungo felice.
Per evitare sgradite sorprese, si preoccupò di fare scorta di contraccettivi: per sua sfortuna, la Malefica strega cattiva, che con il sopraggiungere della vecchiaia non ci vedeva più molto bene, scambiò il dito di Aurora con uno dei profilattici acquistati dall'ignaro scrittore, e lo bucò con il fuso di un arcolaio.
Nove mesi dopo nacque una splendida bambina, a cui i genitori non diedero nessun nome tratto da una fiaba, che morti precoci e maledizioni terribili alla lunga qualcosa insegnano.
La bambina crebbe felice finchè un giorno non dovette andare a portare un cestino alla nonna, che abitava dall'altra parte del bosco. La madre la salutò con affetto " In bocca al lupo, mia piccolina" le disse, e mai frase fu più propizia. Nelle fauci dell'animale nonna e nipote passarono un brutto quarto d'ora, prima di essere salvate da un cacciatore che nonostante l'eroico gesto si prese una bella multa per aver violato i confini della riserva di caccia.
Passarono gli anni, e la bambina, ormai diventata adolescente, conobbe una certa Alice, che le mostrò il fascino del paese della meraviglie.
All'Università frequentò per un periodo la piccola Fiammiferaia, che al contrario di quanto scrisse Andersen, stufa di essere sfruttata abbracciò il movimento operaio e divenne una pasionaria di sinistra: per un pò contagiò anche la protagonista di questa storia, che però, insofferente alle rigide schematizzazioni della politica tornò ad assumere droghe leggere e bere thè con il cappellaio matto e lo stregatto.
Terminata l'università con profitto, la nostra piccola principessina, come tutte le protagoniste delle fiabe, sognava il suo principe azzurro: distratta dal costume ebbe una breve relazione con Superman, che una volta compreso l'equivoco la lasciò e tornò a sognare Lois.
Un giorno mentre passeggiava sovrapensiero per strada incontrò un ranocchio , e presa da uno strano impulso lo baciò: per effetto di un incantesimo o di un'imprecisata sostanza allucinogena la giovane vide l'orrido rettile trasformarsi in un meraviglioso principe, che subito la chiese in sposa.
Lei acconsentì e i due vissero felici e contenti fino a quando avvenne quello che le favole non raccontano mai: con gli anni lui divenne sempre più simile al rospo che era stato e lei si trasformò in una specie di Cenerentola tuttofare.
Stufa di quella storia alla bella e la bestia, decise di chiedere il divorzio e con i soldi di lui cominciò a vivere veramente come in una favola, facendosi coccolare da un giovane uomo muscoloso di nome Tarzan, che di grande non aveva certo il cervello, ma che di sicuro sapeva come fare felice una donna.
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2 commenti:
Per questo è meglio non leggere le favole ai bambini, specie alle bambine...poi succede che si illudono e tu ti devi smazzare per essere come il principe azzurro quando in te alberga lo spirito di Rat-Man...
Prima il rock, poi le fiabe...i trend di Giulio sono sempre il top!!!
Continui a voler rubare il posto a Cirincione?
Questo blog dovrebbe essere vietato ai minori di 14 anni, almeno!
Sei un mostro insensibile Giulio! Stai distruggendo tutti i miti dell'infanzia... Ma lo sai che qualcuno finirà in analisi dallo psicologo per colpa tua?!?
bastardo-bastardo-bastardo-bastardo!!!!!
E io che credevo ancora anche a Babbo Natale:(
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