Il mondo a quattordici anni è uno strano posto popolato da donne nude su internet e ragazzine che si innamorano sempre di un altro.
Gli adulti sembrano appartenere ad un universo lontano ed incomprensibile, fastidiosi come un brufolo sul naso, e per giunta non c'è crema che li possa mandare via.
L'autunno è una condanna immeritata per l'eccessivo divertimento estivo, e la scuola una prigione a tempo dalla quale non si esce anticipatamente per buona condotta.
Il liceo è il posto dove tutti ti hanno detto che farai le tue esperienze più importanti, e tu lo sai che è solo un modo come un altro per farti capire che l'infanzia è finita, stai crescendo e nuove responsabilità ti attendono nel futuro: tu fingi un cenno d'assenso e non ti spaventi, convinto che possono aspettarti a lungo, tanto tu a quell'appuntamento non ti presenterai mai.
Ed ogni primo giorno di scuola pensi a quando tutto questo finirà, ed a quanto sarai contento quando potrai finalmente essere libero mentre ad altri sfortunati toccherà la tua stessa sorte; poi improvvisamente quel momento arriva, e sorridi , ripensando senza nostalgia a quei giorni, a quello che eri ed a quello che sei.
La scuola per te non comincia più.
5 commenti:
che brutto periodo il liceo... che brutta la scuola!
non so se il liceo è stato tutto uno schifo...qualcosa di buono la tiriamo fuori tutti, in fondo.
una prof disse che avevo tirato fuori le palle (durante un'occupazione), un'altra che ero incazzosa...di certo un giorno tirai fuori una bustata d'acqua che finì in testa alla vicepreside, ricordo che mi tirai più e più volte fuori da interrogazioni, dall'armadietto di classe e via dicendo... ma il più bello è stato quando tirai fuori il dito medio, al caro prof.di matematica.
E poi sì, ne sono uscita con tutto il corpo, come tutti.
Dai... Di bello qualcosa c'è sempre!
è vero, c'è sempre qualcosa di bello..però quella costrizione di stare tutte le mattine a fare cose che non ti interessano minimamente è brutta davvero.. poi ho tantissimi ricordi di momenti divertenti, però ora che faccio quel che voglio mi sento decisamente meglio..
sì sì, hai pienamente ragione... anche se forse io quando ci andavo manco mi rendevo conto che moltissime cose erano davvero inutili...le prendevo così, e mi dicevo"Be', se me le fanno studiare sarà perchè poi capirò quale mi serve, o quale mi piace a me...". Della serie grandi speranze! con l'esclusione, ovvia, della matematica! Anche il latino, pensa, mi piaceva cmq di più!
leggere l'intero blog, pretty good
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