domenica 23 settembre 2007

Spud ( La partita di tennis 3)

Il Presidente si risvegliò negli spogliatoi. Dopo aver aperto gli occhi si portò subito la mano sulla testa, esattamente dove la palla lo aveva colpito. Le sue dita affondarono in un miscuglio di sangue e terra rossa.
- Ma cosa???-
- Non si deve agitare-gli disse con voce ferma il signor Paonetti, famoso ( temuto) nel circolo per la sua cronica incapacita di perdersi nelle sue stesse parole- Il Dott. Magnetti, ha presente quell'uomo grasso ma non troppo, leggermente pelato, molto distinto, che vieni sempre a giocare il mercoledì?-
-Si-
- bè, stavamo giocando insieme quando....-
Il presidente fece un educato gesto con la mano, quasi ad implorare l'uomo di arrivare il prima possibile al dunque. La ferita gli bruciava, e la testa stava cominciando a pulsargli.
- Sapevo che me lo avrebbe chiesto. Lo so che oggi è giovedì, ma vede ieri è successo che Magnetti ha avuto un impegno imprevisto e quindi..-
- La prego...La testa mi fa male..Avete chiamato un'ambulanza?-
-Se ha un attimo di pazienza ci arrivo-
Il presidente lo fulminò con lo sguardo. Se solo avesse avuto un pò più di energie, avrebbe fatto passare al caro Paonetti cinque terribili minuti.
Quando ormai si era rassegnato ad ascoltare le futili chiacchiere del suo compagno di circolo, il dott. Magnetti ed un portantino arrivarono a salvarlo.
Mentre lo stavano trasportando sull'ambulanza, trovò la forza per sussurrare al dottore
- Dove diavolo è quel coglione di mio genero?-
Poi svenne.

Mentre aspettava l'ascensore, Giorgio guardò il suo braccio e sorrise.
Anche se era ormai decisamente fuori allenamento, era rimasto Spud . Il missile, come lo chiamavano i suoi amici, o forse sarebbe più giusto dire compagni.
In effetti, Giorgio era sempre stato solo. La sua vita era scivolata veloce come un torrente di montagna, senza soffermarsi su niente e nessuno, sua moglie, il suo lavoro, i suoi amici, tutto era stato trascinato dalla foga della corrente. Ed ora, quando era quasi giunto a metà del suo percorso, era incappato in uno strano pantano che sembrava non lasciarlo più andare via; e la cosa più incredibile di tutte era che lui voleva rimanere in quella secca.
Lo aveva capito mentre suo suocero stava parlando. Aveva sentito una piccola ma allo stesso tempo fortissima scossa invadergli tutto il corpo. Io non la lascerò andare via.
Salì sull'ascensore.
La sua vita stava per cambiare definitivamente.
La casa sarebbe rimasta sporca molto a lungo.

3 commenti:

Cirincione ha detto...

Ma non si fa sesso in questa terza parte? Ci sono rimasto Spud :asd: Cmq divertente come sempre!!!
P.S. Internet come va? Hai risolto?

Il Gabbrio ha detto...

Divertente, mi chiedo dovre andrà a finire!!! : )
Bravo Giù, aspetto la parte 4!!!

Spiridion ha detto...

Grazie carissimi.

Ahimè, internet è sempre out...

Mi sa che prima o poi farò una strage di addetti al servizio clienti....